Castello di Monale
Quando nel XVI secolo il feudo viene frazionato in ventesimi, gli Scarampi ne conservano la quota maggiore e rimangono proprietari del Castello. Da allora, sei secoli fa, il Castello appartiene alla famiglia Gani.
Dal lontano 1161 il castello, insieme con il feudo di Monale, passò nelle mani di vari proprietari, seguendo le alterne vicende della storia. Fu dei Montenatali, del Vescovo di Asti, del Comune di Asti (a cui lo assegnò il Barbarossa), passò ai Gardini, fu teatro delle lotte fra ghibellini e guelfi e subì la distruzione ad opera di questi ultimi.
Il feudo fu restituito ai Gardini nel 1309 e il castello fu riedificato dagli Asinari, che ne erano entarti in possesso. Una parte del feudo apparteneva anche agli Scarampi, ricchi banchieri astigiani, ed essi, quando nel XVI° secolo il feudo venne frazionato in ventesimi, ne conservarono a lungo la quota maggiore.
Nel 1796, soppressi i feudi, gli Scarampi rimasero proprietari del castello; l’ultima Scarampi sposò un Malabaila di Canale e la loro figlia, erede del castello, lo portò in dote al conte Carlo Gani di Genova; ancor oggi il castello appartiene alla famiglia Gani. Le ultime rappresentanti della famiglia Scarampi di Monale furono due sorelle, Paola ed Adele.
Il castello in mattoni, massiccio, su pianta ad “U”, è circondato da un giardino cintato, in parte pianeggiante, ricavato nel XVII secolo spianando un versante della collina sulla quale è stato costruito. La merlatura bifida, che orlava cortili e torri, è stata otturata da un sopralzo, ma è ancora ben visibile su tutto il lato sud ed in altre zone.
Ben conservato è il doppio fregio a denti di sega, che corre sotto la merlatura lungo le facciate sud ed est e che costituisce motivo peculiare di questa ed altre costruzioni della zona. All’interno sono ben conservate le cantine, i sotterranei e le pitture di alcuni soffitti di epoca relativamente tarda (a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo).